Ogni estate da qui passano più di mezzo milione di persone.

Così, a volte, si ha la sensazione che qui dentro ci passi un sacco di vita, da un lembo all’altro di ogni isola, forse molta più vita più di quella che questi pezzi di terra scappati alle acque possano ospitare.

Altre volte invece la distanza dalla terraferma si fa sempre più grande, sempre più incolmabile, sempre più lunga e larga. Alcune volte questa distanza assume la faccia di un abisso blu scuro, come il mare notturno. E capita che chi è esule non può tornare e chi deve allontanarsi non può andare.

Lo spazio e il tempo si dilatano, la distanza si fa attesa e non ha più un contesto spaziale ma temporale.

E in questo limbo, in quest’assenza di fretta, noi perdiamo il contatto con l’esterno.

Non siamo più siamo europei, italiani o siciliani.

Non apparteniamo più alla terra ma diventiamo succubi delle acque, delle correnti e delle maree.

Nell’essenza del nostro isolani diventiamo, di colpo, degli isolati.

 

More than half a million people come here every summer.

So, sometimes, you get the feeling that a lot of life passes in here, from one edge to the other of each island, perhaps much more life than that these pieces of land, that have escaped from the waters, can accommodate.

 

At other times, however, the distance from the mainland becomes ever greater, ever more unbridgeable, ever longer and wider. Sometimes this distance assumes the face of a dark blue abyss, like the night sea. And so it happens that those ones who are exiled cannot return to the island and those ones who have to go away can’t do it.

Space and time expand, the distance becomes waiting and it has no longer a spatial meaning but a temporal one.

 

And in this limbo, in this absence of haste, we lose the contact with the outside world.

We are no longer Europeans, Italians or Sicilians.

We no longer belong to the Earth but we become succubus of the waters, currents and tides.

In the essence of being people who live on the island (isolani) we suddenly become isolated (isolati).

Ogni estate da qui passano più di mezzo milione di persone. Così, a volte, si ha la sensazione che qui dentro ci passi un sacco di vita, da un lembo all’altro di ogni isola, forse molta più vita più di quella che questi pezzi di terra scappati alle acque possano ospitare.

Altre volte invece la distanza dalla terraferma si fa sempre più grande, sempre più incolmabile, sempre più lunga e larga. Alcune volte questa distanza assume la faccia di un abisso blu scuro, come il mare notturno. E capita che chi è esule non può tornare e chi deve allontanarsi non può andare.

Lo spazio e il tempo si dilatano, la distanza si fa attesa e non ha più un contesto spaziale ma temporale.
E in questo limbo, in quest’assenza di fretta, noi perdiamo il contatto con l’esterno.
Non siamo più siamo europei, italiani o siciliani.

Non apparteniamo più alla terra ma diventiamo succubi delle acque, delle correnti e delle maree.
Nell’essenza del nostro essere isolani diventiamo, di colpo, degli isolati.


More than half a million people come here every summer. So, sometimes, you get the feeling that a lot of life passes in here, from one edge to the other of each island, perhaps much more life than that these pieces of land, that have escaped from the waters, can accommodate.

At other times, however, the distance from the mainland becomes ever greater, ever more unbridgeable, ever longer and wider. Sometimes this distance assumes the face of a dark blue abyss, like the night sea. And so it happens that those ones who are exiled cannot return to the island and those ones who have to go away can’t do it.

Space and time expand, the distance becomes waiting and it has no longer a spatial meaning but a temporal one.

And in this limbo, in this absence of haste, we lose the contact with the outside world. We are no longer Europeans, Italians or Sicilians.

We no longer belong to the Earth but we become succubus of the waters, currents and tides.
In the essence of being people who live on the island (isolani) we suddenly become isolated (isolati).